mercoledì 1 luglio 2009

LO CHIUDO O NON LO CHIUDO? MHM...NO DAI!


Domani si concluderà questa mia avventura. Alle 9.00 del mattino, in aula K2 (solamente qualche metro di distanza da dove tutto iniziò un paio di mesi fa, forse anche qualcosina in più), sarò la settima persona a sedermi sulla sedia di fronte al prof, pronta per essere giudicata. A prescindere dal risultato questo blog non verrà chiuso, rimarrà in vita ma prenderà una piega completamente diversa, sicuramente più colloquiale e ancora più informale, dove esprimermi e mettermi continuamente alla prova. Forse lo trasformerò in una rubrica tematica, o in un diario per tenere informati i miei amici che vivono all'estero sulle vicende della nostra città...le strade sono tante e le possibilità infinite, devo solamente trovare l'idea giusta!

A LEZIONE SU YOUTUBE


In Italia c'è una scarsissima professionalizzazione del giornalismo, e sinceramente parlando non è un primato di cui andare fieri dato che siamo uno dei pochi paesi in cui esiste un Ordine dei Giornalisti. Ma si sa, le contraddizioni sono il nostro pane quotidiano e non ci resta altro da fare se non conviverci. Intraprendere questa professione non è dunque per niente facile perché solo dal 1997 si è deciso di delegare la formazione dei novelli reporters alle università attraverso corsi di formazione teorica ed esperienze pratiche. Dura la vita del giornalista!
Fortunatamente Youtube è venuto in nostro soccorso lanciando una sezione in cui è possibile reperire materiale video in grande quantità, oltre che consigli di firme prestigiose tra cui spicca Bob Woodward, celebre per aver dato il via allo scandalo Watergate. Reporters'Center (questo il nome del canale in questione) si presenta quindi come una sorta di manuale per avviarci alla nostra futura carriera, prendendoci per mano e consigliandoci giorno dopo giorno, istruendoci e coadiuvando le nostre scelte, spaziando tra interviste, reportage e giornalismo investigativo, ma non mancando di fornirci un'attenta analisi dell'etica della professione in questione, una delle più delicate e contorte per antonomasia.
Una lezione alquanto strana, non c'è dubbio, in cui gli allievi possono diventare professori dando un loro contributo in qualunque momento: è sufficiente postare un video o una fotografia che si ritiene opportuno condividere -magari per segnalare un problema della propria città- ed eccoci trasformati in piccoli giornalisti promotori di noi stessi!
VAI E SCOPRI L'HOMEPAGE DI QUESTO NUOVO CANALE!

domenica 28 giugno 2009

QUANDO IL WEB IMPAZZISCE...C'E' DI MEZZO MICHAEL!


Il 25 giugno 2009 all'età di 50 anni muore Michael Jackson. La devastante personalità del re del pop aveva fatto breccia nel cuore di milioni di fan fin dal suo esordio con i "Jackson Five", ma la consacrazione vera e propria arriva con l'album "Thriller" (109 milioni di copie vendute, 28 dischi di platino, 122 settimane nella classifica di Billboard). Grandi numeri che magnificamente si sposano con un dio della musica senza eguali, che grazie ad un carisma e ad un passo di danza imitato da tutti è stato decretato l'artista solista con il maggior successo di sempre. Una vita in cui si alternano eccessi e successi, ma che a primo impatto non ha nulla da spartire col web. E invece no, Jacko se ne è andato in grande stile riuscendo a mandare in tilt Twitter e Wikipedia.
Sembrerebbe difficile pensare che una rete così collaudata non abbia saputo reggere davanti ad un evento mediatico di tali dimensioni, eppure l'impensabile è accaduto. Normalmente le difficoltà riguardanti l'aggiornamento delle news concernono solamente le testate tradizionali, impegnate a seguire i fatti nella loro evoluzione in una folle corsa contro il tempo, ma stavolta anche un media forte delle sue 24 ore di copertura come internet ha sofferto dell'inseguimento dell'istantaneità.
Ognuno voleva dare il proprio contributo con modifiche e revisioni su un sito libero come Wikipedia, ma l'ondata ha fatto apparire sullo schermo un messaggio allarmante: «Scusate questo sito ha delle difficoltà tecniche»; i redattori si sono quindi visti obbligati ad aumentare i livelli di protezione cessando momentaneamente ulteriori restaurazioni fino a quando le voci non fossero state unanimi. Se vogliamo quantificare questo disastro inaspettato in termini di cifre, la voce "Michael Jackson" è stata modificata ben 350 volte tra le 21.22 del 25 giugno alle 9.26 del 26 giugno(ora italiana).
Le difficoltà hanno investito anche Twitter, il cui numero di messaggi al minuto riguardanti il cantante è arrivato a 5.000, causando vistosi rallentamenti ad un social network così popolare.
L'infallibilità del web è stata dunque messa in gioco, ma le difficoltà che l'hanno investito in quelle poche ore lo faranno uscire da questo caos informatico ancora più forte, pronto per affrontare il prossimo evento mediatico di simile portata.
Anche se personaggi esplosivi come Michael ormai non esistono più.

giovedì 25 giugno 2009

L'ANGOLO DELLE CURIOSITA' #2


Altro post, altra curiosità.
La Netcraft ha pubblicato un rapporto sul numero di siti presenti in rete e sulla loro continua crescita, e a gennaio 2008 l'esorbitante cifra era
155′583′825. Ma ci pensate? Dietro al nostro schermo si cela tutta questa roba...incredibile. Ora siamo nel 2009, internet ha una lunga carriera alle spalle e questi dati ce lo dimostrano, ma alla posizione numero uno chi c'è? Qual è stato il primo sito pubblicato in rete? Il 6 agosto 1991 Tim Berners-Lee pubblicò la pagina http://www.w3.org/History/19921103-hyper... al fine di condividere le informazioni e le risorse del CERN sfruttando i collegamenti ipertestuali, inserendola poi all'interno del sito http://info.cern.ch/.
A questo studioso dobbiamo dunque l'invenzione del WORLD WIDE WEB, nata nel 1989 presso il CERN di Ginevra (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire, il più importante laboratorio di Fisica in Europa). Alla base c'era un progetto che portava la firma dello stesso Berners-Lee e del suo collega Robert Cailliau, che consisteva nell' elaborazione di un software per condividere la documentazione scientifica in formato elettronico indipendentemente dalla piattaforma, migliorando così la comunicazione e la cooperazione tra i ricercatori dell'istituto. Contemporaneamente si iniziarono anche a definire gli standard e i protocolli per scambiare documenti su reti di calcolatori: il linguaggio HTML e il protocollo HTTP.
Internet ha rivoluzionato il mondo e il fatto stesso che il primo sito messo online sia quello del laboratorio di fisica più grande e noto del pianeta, battezza scientificamente questo fenomeno informatico. Come dire, un debutto migliore non poteva farlo.

mercoledì 24 giugno 2009

L'ANGOLO DELLE CURIOSITA' #1

Non si può negare che ogni giorno siamo letteralmente sommersi da tonnellate di informazioni, ed è un dato di fatto che non riteniamo neppure la metà di esse. I motivi sono molteplici e spaziano tra l'indifferenza e l'incapacità di ricordare, ma il sovraccarico cognitivo è ormai un dato di fatto a cui non si può sfuggire. Quotidianamente ci capita di leggere una notizia verso la quale non nutriamo il minimo interesse, così mi sono ritrovata a riflettere: cosa avrei preferito sapere al posto di quell'informazione? A proposito di quali argomenti desidererei essere maggiormente informata? Ed ecco la risposta: i primi anni di vita del web.
Internet esiste ormai da diversi anni, ma è solo da 10 massimo 12 che lo utilizzo (inizialmente molto limitatamente oserei aggiungere), q
uindi la sua infanzia e la sua giovinezza mi sono totalmente sconosciute, a parte le classiche informazioni di pubblico dominio, ma è sulle curiosità legate ad esso che io voglio invece mettere l'accento, per esempio qual è stato il primo sito che ha fatto la sua comparsa, chi ha mandato la prima mail e dove... semplici notizie da immagazzinare nel nostro cervello per poi essere sfoggiate in qualunque occasione.

Oggi posterò la lista dei primi 100 domini.com registrati. Come potrete notare si torna indietro nel tempo di quasi 25 anni, quando ancora internet era un territorio incerto sul quale scommettere, ma chi ha avuto il coraggio di farlo ha potuto rivendere il proprio per centinaia di migliaia di dollari.


1. 15-Mar-1985 SYMBOLICS.COM
2. 24-Apr-1985 BBN.COM
3. 24-May-1985 THINK.COM
4. 11-Jul-1985 MCC.COM
5. 30-Sep-1985 DEC.COM
6. 07-Nov-1985 NORTHROP.COM
7. 09-Jan-1986 XEROX.COM
8. 17-Jan-1986 SRI.COM
9. 03-Mar-1986 HP.COM
10. 05-Mar-1986 BELLCORE.COM
11. 19-Mar-1986 IBM.COM
12. 19-Mar-1986 SUN.COM
13. 25-Mar-1986 INTEL.COM
14. 25-Mar-1986 TI.COM
15. 25-Apr-1986 ATT.COM
16. 08-May-1986 GMR.COM
17. 08-May-1986 TEK.COM
18. 10-Jul-1986 FMC.COM
19. 10-Jul-1986 UB.COM
20. 05-Aug-1986 BELL-ATL.COM
21. 05-Aug-1986 GE.COM
22. 05-Aug-1986 GREBYN.COM
23. 05-Aug-1986 ISC.COM
24. 05-Aug-1986 NSC.COM
25. 05-Aug-1986 STARGATE.COM
26. 02-Sep-1986 BOEING.COM
27. 18-Sep-1986 ITCORP.COM
28. 29-Sep-1986 SIEMENS.COM
29. 18-Oct-1986 PYRAMID.COM
30. 27-Oct-1986 ALPHACDC.COM
31. 27-Oct-1986 BDM.COM
32. 27-Oct-1986 FLUKE.COM
33. 27-Oct-1986 INMET.COM
34. 27-Oct-1986 KESMAI.COM
35. 27-Oct-1986 MENTOR.COM
36. 27-Oct-1986 NEC.COM
37. 27-Oct-1986 RAY.COM
38. 27-Oct-1986 ROSEMOUNT.COM
39. 27-Oct-1986 VORTEX.COM
40. 05-Nov-1986 ALCOA.COM
41. 05-Nov-1986 GTE.COM
42. 17-Nov-1986 ADOBE.COM
43. 17-Nov-1986 AMD.COM
44. 17-Nov-1986 DAS.COM
45. 17-Nov-1986 DATA-IO.COM
46. 17-Nov-1986 OCTOPUS.COM
47. 17-Nov-1986 PORTAL.COM
48. 17-Nov-1986 TELTONE.COM
49. 11-Dec-1986 3COM.COM
50. 11-Dec-1986 AMDAHL.COM
51. 11-Dec-1986 CCUR.COM
52. 11-Dec-1986 CI.COM
53. 11-Dec-1986 CONVERGENT.COM
54. 11-Dec-1986 DG.COM
55. 11-Dec-1986 PEREGRINE.COM
56. 11-Dec-1986 QUAD.COM
57. 11-Dec-1986 SQ.COM
58. 11-Dec-1986 TANDY.COM
59. 11-Dec-1986 TTI.COM
60. 11-Dec-1986 UNISYS.COM
61. 19-Jan-1987 CGI.COM
62. 19-Jan-1987 CTS.COM
63. 19-Jan-1987 SPDCC.COM
64. 19-Feb-1987 APPLE.COM
65. 04-Mar-1987 NMA.COM
66. 04-Mar-1987 PRIME.COM
67. 04-Apr-1987 PHILIPS.COM
68. 23-Apr-1987 DATACUBE.COM
69. 23-Apr-1987 KAI.COM
70. 23-Apr-1987 TIC.COM
71. 23-Apr-1987 VINE.COM
72. 30-Apr-1987 NCR.COM
73. 14-May-1987 CISCO.COM
74. 14-May-1987 RDL.COM
75. 20-May-1987 SLB.COM
76. 27-May-1987 PARCPLACE.COM
77. 27-May-1987 UTC.COM
78. 26-Jun-1987 IDE.COM
79. 09-Jul-1987 TRW.COM
80. 13-Jul-1987 UNIPRESS.COM
81. 27-Jul-1987 DUPONT.COM
82. 27-Jul-1987 LOCKHEED.COM
83. 28-Jul-1987 ROSETTA.COM
84. 18-Aug-1987 TOAD.COM
85. 31-Aug-1987 QUICK.COM
86. 03-Sep-1987 ALLIED.COM
87. 03-Sep-1987 DSC.COM
88. 03-Sep-1987 SCO.COM
89. 22-Sep-1987 GENE.COM
90. 22-Sep-1987 KCCS.COM
91. 22-Sep-1987 SPECTRA.COM
92. 22-Sep-1987 WLK.COM
93. 30-Sep-1987 MENTAT.COM
94. 14-Oct-1987 WYSE.COM
95. 02-Nov-1987 CFG.COM
96. 09-Nov-1987 MARBLE.COM
97. 16-Nov-1987 CAYMAN.COM
98. 16-Nov-1987 ENTITY.COM
99. 24-Nov-1987 KSR.COM
100. 30-Nov-1987 NYNEXST.COM


I più attenti avranno certamente notato che nella lista non è presente il dominio Microsoft.com: ebbene sì, questo colosso è stato registrato "solamente" nel 1991!

venerdì 12 giugno 2009

WWW MI PIACI TU, CYBERCRIME I HATE YOU


Io ed internet. Grammaticalmente sarebbe preferibile la forma "internet ed io", ma stavolta è su di me che voglio puntare i riflettori, o meglio sul rapporto che io stessa ho stabilito con la rete; si tratta di un legame che dura ormai da una decina di anni (forse anche qualcosina in più), e in tutto questo tempo abbiamo avuto la possibilità di interagire come una vera coppia, scambiandoci costantemente informazioni e influendo uno sulla vita dell'altro. Sicuramente io gli sono più debitrice, poiché è attraverso il pc che ogni giorno leggo il giornale e mi informo su ciò che accade nel mondo, mi iscrivo agli esami universitari, mi tengo in contatto con milioni di amici, o semplicemente navigo, ma nel mio piccolo ho anche io contribuito a rendere il web quello che è adesso, spargendo commenti qua e là e iscrivendomi ai social network più in voga del momento.
Ecco spiegato in poche parole il rapporto che ho impostato con la rete, come siamo entrate un po' alla volta una nella quotidianità dell'altra. In questa breve descrizione magari si rispecchieranno molti di voi, appunto perché internet ha una concezione di coppia aperta in cui possono entrare tutti coloro che hanno la voglia di esplorare questo immenso mondo virtuale, ma oltre a noi fedeli amanti c'è un altro gruppo non ben identificato che sta prendendo sempre più piede: gli adepti del cybercrime.
Un termine affascinante coniato per designare una nuova frontiera del crimine che sta avanzando ad una velocità sorprendente, diventando addirittura più redditizio del traffico di droga, da sempre considerato il reato remunerativo per eccellenza. Le forme che può assumere il crimine informatico sono molteplici, e contrariamente a ciò che pensa la gente non si tratta più dei soliti fastidiosi hacker (ormai antiquati!) ma si va dalla pedopornografia al furto d'identità, utilissimo per i più svariati scopi.
Definendo cybercrime qualsiasi genere di crimine commesso utilizzando un computer, una rete o un dispositivo hardware, notiamo quanto sia ampia la gamma esistente, in cui rientrano la violazione di contenuti e del diritto d'autore, la frode, l'accesso non autorizzato, il cyberstalking (pedinamento informatico) e la contraffazione, senza ovviamente contare i reati legati alla circolazione di materiale pedopornografico. Il vertiginoso aumento dei profitti derivanti da queste attività illegali è allarmante e non può che farci preoccupare, perché i vecchi borseggiatori metropolitani non tarderanno a convertirsi al progresso e ai suoi rapidi guadagni.
Ecco quindi chi è il terzo incomodo che sta tentando di sgretolare il mio pacifico rapporto con il World Wide Web, noncurante dell'affetto che provo per la realtà che si cela dietro lo schermo del mio pc e intenzionato a rendere il mondo virtuale una trappola peggiore del suo alter-ego reale. Negli anni '90 abbiamo tutti esultato all'entrata preponderante di internet nelle nostre case, ma qualcuno era sicuramente più euforico degli altri...







martedì 9 giugno 2009

GOOGLE, BING... O ENTRAMBI?

Il nuovo motore di ricerca targato Microsoft ha debuttato positivamente sul web, raggiungendo in poche ore il 6% nel mercato globale. Il 1 giugno Bing ha infatti elaborato il 6,35% di tutte le ricerche lanciate nel mondo, nonostante fosse approdato sul mercato solamente il 31 maggio, ma approfondendo ulteriormente i dati è possibile notare come il suo successo abbia in buona parte assorbito le ricerche dei fratelli maggiori MSN e Live Search, le cui home page reindirizzano al neonato Bing.
Fare una stima dei navigatori non è dunque semplice per il momento, ma possiamo invece soffermarci sull'accuratezza delle Serp proposte dal nuovo motore di ricerca, e mentre noi dormivamo sonni tranquilli c'è già chi ha ideato un tool per confrontare Google e il suo antagonista. Google vs Bing è una curiosa applicazione che permette a chiunque inserisca una query di mettere a confronto i risultati ottenuti, visualizzabili su un'unica pagina web.
Naturalmente ho testato io stessa questo giocattolino informatico, e devo ammettere che sono rimasta piacevolmente sorpresa: da sempre fan del colosso di Mountain View, Bing non mi ha minimamente disorientata, e anche i risultati ottenuti erano più attendibili. L'impatto visivo è certamente il primo passo per salire sul podio, e se all'estetica abbiniamo un'ottima e precisa funzionabilità direi che gli assi dalla manica sono stati già tirati fuori tutti. Ora non resta che accaparrarsi plotoni di users troppo nostalgici per cambiare.
http://www.blackdog.ie/google-bing/search-com.php

giovedì 4 giugno 2009

WOLFRAM ALPHA PUNTA, GOOGLE RILANCIA


WOLFRAM ALPHA doveva rivoluzionare il web e la consultazione online della conoscenza umana, proponendosi nelle vesti di uno straordinario motore di ricerca rispettoso del linguaggio naturale, come se fossero domande poste tra due interlocutori umani. Una volta che il quesito viene formulato, WA lo decifra proponendo un risultato completo di dati statistici e grafici, in maniera tale da poter così supportare scientificamente la veridicità della propria risposta. Oltre ai risultati diretti è in grado di paragonare cifre, date, lunghezze...rispondendo in modo efficace a qualsiasi nostra curiosità, dal numero di persone nate il nostro stesso giorno alla quantità massima di Ferrari che può sostare contemporaneamente sul ponte di Brooklyn.
I milioni di risultati restituiti da Google ogni qualvolta si inizia una ricerca hanno dunque vita breve, verrebbe da pensare, ma la grande G non ci sta e tenta il colpaccio con SQUARED, motore di ricerca intelligente online da oggi in grado di generare tabelle in base alla chiave digitata dall'utente. Le difficoltà derivanti dal suo utilizzo sembrano non esistere, tutto pare giocato sull tono della facilità: il navigatore interessato ad una determinata casa automobilistica vedrà comparire sullo schermo una griglia con i nomi dei vari modelli prodotti, l'anno di produzione, la foto, e se ciò non bastasse è possibile richiedere informazioni aggiuntive scegliendo tra una serie di attributi, come prezzo, peso, lunghezza... e questo fino alla disponibilità dei dati richiesti. Possiamo dunque battezzare Google Squared un motore di ricerca intelligente a tutti gli effetti, il cui obiettivo principale è l'organizzazione sistematica dei miliardi di dati presenti nella rete a favore di una loro strutturazione concettuale, garantendo ai navigatori una conoscenza più chiara possibile.
Due prodotti in apparenza vincenti che potrebbero coesistere sul web in tutta tranquillità, essendo impostati in maniera differente e presentando comunque dei limiti (la perfezione è ancora lontana per entrambi!), e soltanto i primi mesi di rodaggio decideranno se potranno avere una lunga vita davanti. L'ottima tradizione di Mountain View ci porta a tifare per Squared, si sa, ma chi ci dice che l'opera del britannico Stephen Wolfram non possa togliere dalla vetta un colosso che gode dell'apprezzamento di tutti da più di un decennio?

lunedì 1 giugno 2009

LA SCONFITTA DI BECCARIA


Un altro sondaggio si è concluso e a me tocca nuovamente vestire i panni dell'opinionista... questa volta il quesito era curioso e attuale, poiché nulla vieta all' HADOPI (Haute Autorité pour la Diffusion des Ouvres et la Protection des droits sur l'Internet) di oltrepassare il Monte Bianco, e sarebbe interessante sapere come reagiremmo noi giovani trovandoci davanti ad un simile ostacolo. Un saggio 50% dichiara che si limiterà nel caso in cui la Gestapo informatica prenda piede anche qui in Italia, mentre la fetta mancante opta con coraggio per due soluzioni molto audaci: continuare come se nulla fosse a scaricare illegalmente dalla rete e tentare di escogitare una scappatoia che consenta di raggirare questo pedante controllo.
Cesare Beccaria sarebbe sicuramente deluso nel riscontrare che a distanza di 250 anni il suo pensiero non trova più terreno fertile, e avere la sicurezza che i colpevoli saranno certamente puniti non rappresenta più un freno alla criminalità, in qualunque sua forma. La vittoria è nelle mani dell'ingegnosità, dell'astuzia, della scaltrezza, che coscienti della loro forza non rinunciano al progresso verso cui ci stiamo dirigendo.

venerdì 29 maggio 2009

FACEBOOK=ZORRO?


La cattiva nomea che ha avvolto Facebook nelle ultime settimane non cessa di diminuire, tra gli adescamenti delle tredicenni e la fatwa indonesiana, ma si sa un social network non è altro che una comunità virtuale dove le problematiche di tutti i giorni trovano un loro disegno parallelo. Ecco allora che i casi di pedofilia, i raggiri, gli scambi di identità e le rivoluzioni culturali che da sempre popolano i titoli dei quotidiani trovano un nuovo terreno su cui agire indisturbati, ma come si suol dire "non tutto il male viene per nuocere".
Se da una parte Facebook ha in un qualche modo incoraggiato il proliferare di situazioni penalmente sanzionabili, dall'altra ha fatto da gancio alla polizia mettendo dietro le sbarre una ragazza madre, che dichiarandosi tale si era intascata 6519 dollari tra aiuti per la casa e detrazioni fiscali, senza ovviamente averne alcun diritto poiché sposata. L'errore di questa trentacinquenne inglese è stato infatti pubblicare il suo certificato di matrimonio dichiarandosi felicemente sposata sul popolarissimo social network, dove è stata abilmente smascherata e condannata a 120 ore di servizi sociali dalla Corte di Coventry.

La rete prende e toglie, mi verrebbe da concludere, non è una strada a senso unico: è un palcoscenico dove giornalmente i destini di milioni di persone si incontrano, tra bene e male. Facebook ci sorveglia, a volte rendendo migliore questo mondo e a volte peggiorandolo, e se e quando passerà di moda certamente una nuova invenzione comunitaria prenderà il suo posto. Ormai è già da un pezzo che abbiamo salutato quella cosina di nome privacy...quindi amare o odiare Fb? Questo è il dilemma!

lunedì 25 maggio 2009

SOLO LA FRANCIA RISPONDE PRESENTE

Delusione totale. Su tutti i fronti. Sono ormai passati più di dieci giorni dal mio esperimento che vedeva coinvolti alcuni importanti siti istituzionali, ma ho aspettato invano che le mail di risposta riempissero la mia casella postale. Solamente il governo francese si è degnato di rispondermi in data 18/05, quindi ben 5 giorni dopo l'invio della mia semplice domanda, mentre dagli altri sono stata totalmente snobbata. Vi trascrivo il messaggio da me ricevuto come testimonianza della mia ricerca:





Che dire? Dal sito del governo italiano ovviamente non mi aspettavo nulla visto che non ho nemmeno avuto l'opportunità di mettermi in contatto con chi di dovere, ma dalla Casa Bianca e dall'UNESCO un cenno di presenza era auspicabile, così come dalla Germania e dall'UE. Io stenderei un velo pietoso perché una simile figuraccia è inconcepibile, ma ciò dimostra quanto il mondo non sia ancora pronto alla comunicazione in rete: la vetrina c'è, ma quando si va alla cassa per pagare si scopre che non è presente nessun commesso.

martedì 19 maggio 2009

La loi est française, l'illégalité mondiale

Una legge dura, quella voluta da Nicolas Sarkozy. Le lamentele piovono e in migliaia si chiedono come faccia il presidente a non essere ancora morto dopo tutte le ingiurie che gli sono state rivolte. Già perché è stato proprio il capo dello stato francese ad imporsi con tutte le sue forze affinché la normativa fosse approvata dal Senato, e dopo la prima bocciatura finalmente l'HADOPI è realtà: i contenuti scambiati in rete saranno sottoposti a controlli e nel caso si venga scoperti intenti a violare il diritto d'autore scatta l'ammonizione.
E dai uno, dai due e dai tre, la sbadataggine degli utenti no
n è più tollerata: ci si vede recapitare un bel cartellino rosso e furenti ci si siede in panchina per un minimo di due mesi ad un massimo di dodici, durante i quali bisognerà comunque provvedere a pagare con regolarità il proprio abbonamento.
Co
me dire, oltre al danno anche la beffa! Una normativa agghiacciante, verrebbe da commentare, ma la Francia si è già schierata fin dalla sua proposta, e le quotazioni di Sarkozy continuano a scendere drasticamente. Nulla vieta che una legge del genere oltrepassi le Alpi, ma nel frattempo mi pare più opportuno trascrivere le opinioni di chi la situazione la sta vivendo sulla propria pelle, e per par condicio ho intervistato 3 persone di generazioni diverse nella speranza che abbiano quindi 3 differenti rapporti con la rete: mia nonna, mia madre e mio cugino, tutti francesi risiedenti in Francia.
Mia nonna ha prevedibilmente espresso il suo favore nei confronti dell'
HADOPI, consapevolmente ignorante in materia di download legale o meno, vedendo la pirateria informatica come un crimine a cui è necessario stabilire un limite, ma schierandosi al contempo in favore della libertà degli utenti passata drasticamente in secondo piano.
Una persona di più larghe vedute come può invece essere mia madre ha invece sproloquiato sulla lunga vita che l'illegalità ha alle spalle, basti pensare quando si doppiavano le cassette musicali o le
VHS, ma nessuno è mai intervenuto nonostante fosse una pratica alquanto diffusa, e tempo qualche mese si saranno già escogitati nuovi metodi in barba alle feroci ammonizioni presidenziali, perché il progresso non si può fermare e internet è ormai parte integrante della nostra vita.
L'opinione di un giovane è sicuramente più vicino a noi studenti, e riflette a grandi linee i
l pensiero comune dei navigatori più o meno esperti: la rete è costituita da strade su cui ogni giorno cadono dei grossi macigni, ma puntualmente arrivano delle scavatrici a liberare la carreggiata, che risulterà sempre più sgombra.
Quale può essere dunque una soluzione attuabile, che non crei danni a nessuna delle due parti in causa? Io ci ho riflettuto a fondo, e ho ipotizzato
un possibile sistema i cui dettagli dovrebbero comunque essere discussi a lungo: integrare all'abbonamento una cifra più che ragionevole che andrà direttamente in tasca agli autori, i quali vedranno così internet come un ulteriore negozio in cui vendere i propri CD o DVD (per esempio, anziché pagare 20 euro al mese per la semplice connessione se ne spendono 27, e questi 7 euro sono il guadagno che la rete frutta, e vengono intascati a prescindere del numero di download al mese). Come ho già puntualizzato questo non è che un abbozzo, ma prevede di risolvere le problematiche legate alla pirateria informatica incoraggiandola piuttosto che frenarla, poiché il progresso è in quella direzione che procede.



venerdì 15 maggio 2009

SE VOTI, IO COMMENTO!


Quattro giorni fa si è concluso il sondaggio da me pubblicato a proposito dei siti di alcune agenzie di stampa. Io ne proponevo quattro (ANSA.it, AFP.com, DPA e AP) e chiedevo quale tra questi fosse semplicemente il migliore, lasciando quindi ad ognuno una libera interpretazione dell'aggettivo migliore a seconda dei propri canoni valutativi. Come volevasi dimostrare ANSA non ha ricevuto nemmeno un voto essendo l'homepage troppo caotica, e questo perché ha preferito puntare sulla quantità delle notizie a scapito della loro qualità, risultando così un autentico marasma di foto e news che si accavallano una sopra l'altra.
AFP e AP hanno invece totalizzato un positivo 50% a testa grazie alla trasparenza delle home, che non buttano troppa carne al fuoco ma raggruppano le notizie sotto i vari argomenti presenti nei menu tematici.
L'ANSA ha però dovuto condividere l'ultimo posto con la Deutsche Presse-Agentur (DPA), risultato che mi ha lasciata leggermente perplessa: il sito è fruibile, l'accostamento bianco-verdino è riposante per gli occhi dei visitatori, e i menu a scomparsa evitano un fastidioso riempimento della pagina, permettendo una buona navigabilità. Sicuramente si tratta di un'agenzia meno conosciuta delle precedenti, ma a parer mio è la sua accessibilità in tedesco-inglese-spagnolo ad avercela fatta escludere a priori, perché vogliamo a tutti i costi l'italiano, e se non c'è passiamo oltre.

mercoledì 13 maggio 2009

PROVIAMO AD INDAGARE...





Recentemente ho discusso dell'importanza di avere un sito efficace e ben strutturato, così ho voluto condurre una piccola ricerca personale sulla loro effettiva solerzia. Le homepage sulle quali è ricaduta la mia scelta sono quelle dei siti istituzionali del governo italiano (www.governo.it), francese (www.elysee.fr), tedesco (www.bundestag.de) e statunitense (www.whitehouse.gov), della Salute Pubblica dell'UE (www.ec.europa.eu/health-eu/) e dell'UNESCO (www.portal.unesco.org).
La domanda che ho postato era sempre la stessa e non richiedeva conoscenze particolari da parte dei riceventi, in modo da poter effettivamente valutare la loro tempistica; mi sono presentata come una studentessa di giornalismo curiosa di sapere ogni quanto il sito venisse effettivamente aggiornato, poi ho scritto i miei dati anagrafici e ho premuto il tasto invio. Un iter abbastanza semplice oserei dire. Ma non tutti hanno adottato la stessa procedura di contatto. Se il governo italiano ha optato per un approccio indubbiamente più anonimo indicando semplicemente l'indirizzo mail a cui inoltrare le proprie domande (mi vergogno a precisare che il link in questione non si apre neanche, ed è in casi come questi che mi ritengo fortunata ad avere una doppia nazionalità!), e la Casa Bianca richiede obbligatoriamente una residenza negli USA, gli altri quattro hanno abbracciato una procedura pressoché equivalente dal positivo impatto visivo. E' infatti sufficiente riempire i vari campi (nome, cognome, indirizzo ecc...) e selezionare la tipologia della domanda che si vuole porre; ciò implica una comunicazione più diretta e mirata, ci si sente già in partenza partecipi delle decisioni prese dall'organo in questione, e il venir presi in considerazione non è un lontano miraggio.

A breve posterò le (spero numerose) mail di risposta, con l'augurio che i più ritardatari si mettano all'opera.


martedì 12 maggio 2009

GF AD URBINO


Viviamo nell'era dei reality show e delle paparazzate ad ogni costo, passiamo le serate incollati alla televisione pronti a silurare il capro espiatorio di turno con un semplice sms, spettegoliamo senza distinzione di colpe sulle vicende dell'inquilino del secondo piano, e creiamo una nostra pagina facebook solamente per scavalcare quell'ingombrante macigno chiamato privacy, giusto per essere informati in tempo reale sui nuovi flirt amorosi dell'ex compagno di scuola, che a dirla tutta non ci è poi così simpatico.
Eccola qui dunque la vita del XXI secolo: sempre più multimediale e desiderosa di appropriarsi dell'angolo virtuale che ancora non le appartiene, come se ci trovassimo nel clou di un avvincente gioco di ruolo da cui è impossibile uscire.
Emblematica mi è parsa la triste vicenda che ha coinvolto un anziano di Reggio Emilia in visita ad Urbino, colto da un infarto mentre si trovava in fila a Palazzo Ducale; i vigili urbani erano presenti ma a nulla sono valsi l'autorità e il timore che una divisa dovrebbe incutere, ed ecco che la tragedia supera il limite imposto dalla comune decenza: avanzare a passo d'uomo non è mai stato così piacevole, ed è davvero una fortuna avere la digitale a portata di mano. Gli scatti in direzione del cadavere si susseguono per ben 40 minuti, e quel corpo esanime ricoperto da un comunissimo lenzuolo diventa la nuova attrattiva.

Direi che è un'immagine che si commenta da sola, ma un dubbio sul comportamento dei turisti mi sorge: era tutta gente che aspettava il proprio turno per ammirare una mostra di Raffaello, quindi dedita all'arte e al mistero della vita in essa racchiusa, persone con una spiccata sensibilità capaci di emozionarsi davanti ad un dipinto o ad una scultura. Questo è ciò che avrei associato ai protagonisti della situazione, ma evidentemente mi sbagliavo: l'inciviltà vive in tutti noi, e il parallelismo arte-umanità non ci appartiene più.

Cosa li ha dunque spinti ad agire in questo modo? Pensavano forse di trovarsi nel bel mezzo di un qualche programma televisivo? Probabilmente la finzione e la realtà si sono fuse facendo credere ai visitatori di essere le comparse in un nuovo episodio dei
RIS, o addirittura di essere tra i fortunati partecipanti di un nuovo gioco televisivo in cui venivano eliminati uno ad uno sul modello dei Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie, solo che qui non c'era nessun televoto. Era semplicemente giunta la sua ora. E i fotografi non erano stati invitati.



venerdì 8 maggio 2009

REPUBBLICA.IT: PERCHE' LEGGERLA


Gli elementi da considerare per stabilire quale sia il quotidiano online più letto sono sicuramente gli utenti giornalieri mensili, il numero di pagine visitate e il tempo di permanenza. Uno dei quotidiani più seguiti è sicuramente Repubblica.it, principalmente per abitudine ma anche per la scelta dei contenuti e per il suo rapido aggiornamento.
Apro il sito alle 16.08 e l'ultimo aggiornamento risale alle 15.59, ma il prossimo è alle porte: alle 16.14 abbiamo un cambio di immagine e lo spostamento di un paio di notizie; dunque ben 15 minuti tra una versione e l'altra, pochi per chi non è del mestiere, ma troppi per una testata online di questo calibro, giustificati però dal fatto che la giornata di oggi possa essere classificata come tranquilla.
I bisogni del lettore sono presi in considerazione innanzitutto per la chiarezza dell'homepage, poi per la scomparsa di buona parte della pubblicità -e quella che c'è non è totalmente denunciata come tale- passa in un qualche modo in sordina: abbiamo dunque un rispetto per il navigatore che non si trova sommerso da messaggi pubblicitari con la conseguenza di essere impossibilitato a leggere. Nonostante la prima pagina sia molto lunga, oserei dire in maniera quasi eccessiva, l'impatto visivo non è comunque straniante, e il bianco scelto per lo sfondo aiuta l'occhio ad orientarsi.
Un grande vantaggio del web da non sottovalutare rimane comunque l'opportunità di pubblicare più foto (a colori!) senza dover scegliere quale sia la più incisiva tra quelle disponibili, e spesso una galleria fotografica racconta più di tante parole, è più incisiva e trasmette una valanga di emozioni che avvolge il visitatore del momento.





mercoledì 6 maggio 2009

ORMAI TUTTO FA NOTIZIA



Per essere considerata tale una notizia deve rispettare alcuni requisiti (i cosiddetti VALORI NOTIZIA) che possano renderla per l'appunto notiziabile, come la novità, la vicinanza, la comunicabilità, la conflittualità, l'interesse umano e il prestigio sociale. Fondamentale è infatti avere un contenuto che sia ignoto ai lettori, che geograficamente ed emotivamente parlando sia loro vicino, che sia facile da comunicare e in cui sia possibile individuare un conflitto manicheista con tanto di identificazione di vincitori e vinti, in cui venga dosata la giusta miscela di emozioni e sofferenze assicurandoci la classica lacrimuccia che riga il viso, ed infine uno sguardo al concetto di status sociale.
Ovviamente mi sono limitata ad elencare i più importanti, ma non è la lista dei valori notizia l'obiettivo che voglio raggiungere: il focus sul quale stringerò l'obiettivo è un articolo apparso sulla home page de Il Messaggero riguardante una predilezione per le ragazze finlandesi da parte del nostro premier. Devo ammettere che quando i miei occhi si sono posati su quel titolo quasi a tema adolescenziale sono rimasta incredula, non riuscivo a capacitarmi dell'importanza attribuita dal giornalista ad una battuta così infelice («Amo la Finlandia e le finlandesi, purché siano maggiorenni...»), e mi sono ritrovata a riflettere.
E' vero, siamo in Italia, adoriamo imbrattare le pagine dei quotidiani con le ultime vicende sentimentali della velina di turno, i divorzi della gente famosa ci affascinano e ne sappiamo sempre una più del diavolo su tizio e caio (non per niente erano anni che dicevamo che tale fatto sarebbe andato a finire così!), mettiamo la politica e l'economia sempre in secondo piano salvo poi ripescarle quando il gossip ci si infiltra, e le gaffes altrui sono il nostro pane quotidiano.
Dopo queste riflessioni la notizia sui gusti di Berlusconi in fatto di ragazze non mi ha stupito più di tanto, nonostante i requisiti necessari per concederle uno spazio sulla pagina fossero abbastanza esigui, e lo stupore ha pian piano lasciato il posto ad una risata amara che non ha neppure avuto il coraggio di uscire, forse per la vergogna... la stessa vergogna che non ha impedito una posizione di rilievo all'articoletto amoroso in questione, anche a scapito della tragedia che si è consumata in Turchia durante una cerimonia nuziale.

lunedì 27 aprile 2009

LA SEMPLICITA' AIUTA A CATTURARE L'ATTENZIONE




Avere un buon sito web è ormai indispensabile, e le grandi aziende ne sono coscienti; per questo spendono ogni anno svariate migliaia di euro per aggiudicarsi un posto nella classifica redatta dal Financial Times. Ovviamente salire sul podio non è lo scopo di questi colossi industriali, ma solamente il punto di arrivo raggiunto grazie ad un biglietto da visita impeccabile, che già a primo impatto dimostra il prestigio del prodotto presentato. Tra le prime posizioni troviamo Roche, Nokia, Eni, IBM...grandi nomi associati alle realtà più disparate, ma tutte con la voglia di allettare il maggior numero di visitatori.
Le caratteristiche che concorrono a definire un buon sito web sono innanzitutto la sua perfetta indicizzazione nei motori di ricerca, in maniera tale da essere così facilmente raggiungibile ottenendo numerose visite giornaliere; i contenuti devono poi essere utili al consumatore che, vuoi per una genuina curiosità o per una necessità di informazioni sta visitando la pagina. La parola d'ordine da non dimenticare rimane comunque la SEMPLICITA' (sovente confusa con la scarsa qualità e mai vista come equivalente della funzionalità), dando così a tutti gli utenti l'opportunità di visitare il sito a prescindere dalle loro capacità informatiche, senza dimenticare l'interazione con essi. Il navigatore vuole essere preso in considerazione, vuole dire la sua, vuole che i suoi bisogni non vengano tralasciati, e poiché il visitatore si traduce spesso in consumatore, sono le sue esigenze a dettare legge.
Una sezione di Help, le classiche FAQ, visualizzazione della pagina in più lingue, puntualizzazione dei contatti con nomi e cognomi, una grafica ariosa e agevole, contenuti in costante aggiornamento: ecco gli accorgimenti per trasformare una vetrina virtuale in un gioiello senza eguali.

domenica 19 aprile 2009

COSA VOGLIO FARE DA GRANDE?


Venerdì 17 aprile, ore 15.30, aula K3: prima lezione del corso di "Informatica applicata al giornalismo". L'atmosfera è rilassata, non si avverte alcuna tensione, e uno ad uno iniziamo a presentarci chiarendo le nostre aspettative una volta laureati. La parola GIORNALISTA esce più o meno dalla bocca di tutti, ma cosa significa oggi essere un giornalista? Avere come occupazione l'esercizio del giornalismo cosa implica di preciso? L'organo di riferimento è quello della stampa scritta o piuttosto quella audiovisiva? Le domande possibili sono tante, e non sempre è facile trovare una risposta per ognuna di loro, ma il campo in cui un futuro giornalista deciderà di agire deve essere chiaro e ben delineato, allo stesso modo in cui un aspirante studente di medicina si appresta a scegliere la sua strada optando per ostetricia piuttosto che per pediatria.
Personalmente ripongo le mie speranze nel mondo delle arti (in particolar modo cinema e letteratura) e al sogno di ritagliarmi un mio spazio dove poter dire la mia in assoluta libertà, criticando od osannando questo romanzo piuttosto che quello, ma sono consapevole che la mia aspettativa è grande, troppo grande, ben al di sopra delle mie attuali capacità, ma ciò che voglio di più da questo corso è appunto avere l'opportunità di imparare più di quanto mi è possibile immagazzinare. Ovviamente nel caso io non sia in grado di sgomitare abbastanza per accaparrarmi un posto di lavoro nel settore, ho già pronta un'opzione di riserva davvero niente male, che implica sempre la scrittura ma dove la mia penna diventa un veicolo di trasmissione da una lingua all'altra: la traduttrice di romanzi. Si tratta di un'idea abbastanza ingegnosa no? Pensateci un po' su, potrei permettermi di concentrarmi soltanto sulla forma e sullo stile, lasciando da parte i contenuti che qualcun altro ha già deciso al mio posto, creando ex-novo pagine e pagine che paradossalmente non trasudano novità...!