
Una storia che a mio avviso richiama molte fiabe anni '80 come E.T. e i Goonies, dove il fulcro di tutto sono ragazzini che si ribellano alle autorità per sconfiggere ciò che gli adulti vedono come Male ma che alla fin fine Male non è: i "grandi" infatti non riescono ad entrare nel mondo onirico dei "piccoli", e catalogano come malvagio tutto ciò a cui non riescono a dare una spiegazione logica.
Adolescenti e adulti, padri e figli, militari e scienziati. Anche una sorta di lotta generazionale dunque, oltre che una sfida verso la legge. Ma Super 8 è anche la classica storia di formazione con tanto di lieto fine il cui filo conduttore è il meta cinema, esaltato a finto protagonista fin dall'eponimo titolo, che ben sviluppa la voglia di affermarsi di questi tredicenni. Abrams non si risparmia proprio nulla e fa il verso ad uno Spielberg vecchio stampo condensando nel calderone amore, coraggio, adolescenza, extraterrestri, stelle e cinefilia.
Se mi è piaciuto? Ni. Io ho acquistato il biglietto pensando di andarmi a gustare un prodotto del 45enne newyorkese, ragion per cui ho accusato la delusione. Ma se fossi entrata nella sala (sprovvista di aria condizionata!) accingendomi a vedere una rivisitazione di E.T. non posso negare che l'obiettivo sia stato raggiunto. Un alieno usato come puro pretesto, spesso fuori campo, per far compiere un percorso psicologico preciso ai suoi personaggi, un film vecchio stile visto in terza persona con mille rifrazioni della luce in campo e tante facce che guardano in alto verso il cielo o qualcosa di altrettanto maestoso, spaventoso ed imperscrutabile. Si insomma, un'opera di pura fantasia che si atteggia a finto remake.
a me è piaciuto invece!
RispondiEliminapure a me è piaciuto. però dai devi ammettere che le aspettative erano molto alte per un film che si è rivelato alquanto mediocre ;-)
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