venerdì 12 giugno 2009

WWW MI PIACI TU, CYBERCRIME I HATE YOU


Io ed internet. Grammaticalmente sarebbe preferibile la forma "internet ed io", ma stavolta è su di me che voglio puntare i riflettori, o meglio sul rapporto che io stessa ho stabilito con la rete; si tratta di un legame che dura ormai da una decina di anni (forse anche qualcosina in più), e in tutto questo tempo abbiamo avuto la possibilità di interagire come una vera coppia, scambiandoci costantemente informazioni e influendo uno sulla vita dell'altro. Sicuramente io gli sono più debitrice, poiché è attraverso il pc che ogni giorno leggo il giornale e mi informo su ciò che accade nel mondo, mi iscrivo agli esami universitari, mi tengo in contatto con milioni di amici, o semplicemente navigo, ma nel mio piccolo ho anche io contribuito a rendere il web quello che è adesso, spargendo commenti qua e là e iscrivendomi ai social network più in voga del momento.
Ecco spiegato in poche parole il rapporto che ho impostato con la rete, come siamo entrate un po' alla volta una nella quotidianità dell'altra. In questa breve descrizione magari si rispecchieranno molti di voi, appunto perché internet ha una concezione di coppia aperta in cui possono entrare tutti coloro che hanno la voglia di esplorare questo immenso mondo virtuale, ma oltre a noi fedeli amanti c'è un altro gruppo non ben identificato che sta prendendo sempre più piede: gli adepti del cybercrime.
Un termine affascinante coniato per designare una nuova frontiera del crimine che sta avanzando ad una velocità sorprendente, diventando addirittura più redditizio del traffico di droga, da sempre considerato il reato remunerativo per eccellenza. Le forme che può assumere il crimine informatico sono molteplici, e contrariamente a ciò che pensa la gente non si tratta più dei soliti fastidiosi hacker (ormai antiquati!) ma si va dalla pedopornografia al furto d'identità, utilissimo per i più svariati scopi.
Definendo cybercrime qualsiasi genere di crimine commesso utilizzando un computer, una rete o un dispositivo hardware, notiamo quanto sia ampia la gamma esistente, in cui rientrano la violazione di contenuti e del diritto d'autore, la frode, l'accesso non autorizzato, il cyberstalking (pedinamento informatico) e la contraffazione, senza ovviamente contare i reati legati alla circolazione di materiale pedopornografico. Il vertiginoso aumento dei profitti derivanti da queste attività illegali è allarmante e non può che farci preoccupare, perché i vecchi borseggiatori metropolitani non tarderanno a convertirsi al progresso e ai suoi rapidi guadagni.
Ecco quindi chi è il terzo incomodo che sta tentando di sgretolare il mio pacifico rapporto con il World Wide Web, noncurante dell'affetto che provo per la realtà che si cela dietro lo schermo del mio pc e intenzionato a rendere il mondo virtuale una trappola peggiore del suo alter-ego reale. Negli anni '90 abbiamo tutti esultato all'entrata preponderante di internet nelle nostre case, ma qualcuno era sicuramente più euforico degli altri...







2 commenti:

  1. ho dimenticato di dirvi che anche questo post è arrivato in rete tramite i-phone, quindi l'utilizzo della tecnologia sta dilangando all'impazzata, e io ne sono la prova (o meglio, ne è una prova parte del mio blog)

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  2. segnalazione a tutti gli aspiranti giornalisti:

    http://tv.repubblica.it/copertina/ricerca-il-plotone-d-esecuzione/34078?video
    Non sparate alla ricerca

    ciao! buon lavoro!

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