martedì 19 maggio 2009

La loi est française, l'illégalité mondiale

Una legge dura, quella voluta da Nicolas Sarkozy. Le lamentele piovono e in migliaia si chiedono come faccia il presidente a non essere ancora morto dopo tutte le ingiurie che gli sono state rivolte. Già perché è stato proprio il capo dello stato francese ad imporsi con tutte le sue forze affinché la normativa fosse approvata dal Senato, e dopo la prima bocciatura finalmente l'HADOPI è realtà: i contenuti scambiati in rete saranno sottoposti a controlli e nel caso si venga scoperti intenti a violare il diritto d'autore scatta l'ammonizione.
E dai uno, dai due e dai tre, la sbadataggine degli utenti no
n è più tollerata: ci si vede recapitare un bel cartellino rosso e furenti ci si siede in panchina per un minimo di due mesi ad un massimo di dodici, durante i quali bisognerà comunque provvedere a pagare con regolarità il proprio abbonamento.
Co
me dire, oltre al danno anche la beffa! Una normativa agghiacciante, verrebbe da commentare, ma la Francia si è già schierata fin dalla sua proposta, e le quotazioni di Sarkozy continuano a scendere drasticamente. Nulla vieta che una legge del genere oltrepassi le Alpi, ma nel frattempo mi pare più opportuno trascrivere le opinioni di chi la situazione la sta vivendo sulla propria pelle, e per par condicio ho intervistato 3 persone di generazioni diverse nella speranza che abbiano quindi 3 differenti rapporti con la rete: mia nonna, mia madre e mio cugino, tutti francesi risiedenti in Francia.
Mia nonna ha prevedibilmente espresso il suo favore nei confronti dell'
HADOPI, consapevolmente ignorante in materia di download legale o meno, vedendo la pirateria informatica come un crimine a cui è necessario stabilire un limite, ma schierandosi al contempo in favore della libertà degli utenti passata drasticamente in secondo piano.
Una persona di più larghe vedute come può invece essere mia madre ha invece sproloquiato sulla lunga vita che l'illegalità ha alle spalle, basti pensare quando si doppiavano le cassette musicali o le
VHS, ma nessuno è mai intervenuto nonostante fosse una pratica alquanto diffusa, e tempo qualche mese si saranno già escogitati nuovi metodi in barba alle feroci ammonizioni presidenziali, perché il progresso non si può fermare e internet è ormai parte integrante della nostra vita.
L'opinione di un giovane è sicuramente più vicino a noi studenti, e riflette a grandi linee i
l pensiero comune dei navigatori più o meno esperti: la rete è costituita da strade su cui ogni giorno cadono dei grossi macigni, ma puntualmente arrivano delle scavatrici a liberare la carreggiata, che risulterà sempre più sgombra.
Quale può essere dunque una soluzione attuabile, che non crei danni a nessuna delle due parti in causa? Io ci ho riflettuto a fondo, e ho ipotizzato
un possibile sistema i cui dettagli dovrebbero comunque essere discussi a lungo: integrare all'abbonamento una cifra più che ragionevole che andrà direttamente in tasca agli autori, i quali vedranno così internet come un ulteriore negozio in cui vendere i propri CD o DVD (per esempio, anziché pagare 20 euro al mese per la semplice connessione se ne spendono 27, e questi 7 euro sono il guadagno che la rete frutta, e vengono intascati a prescindere del numero di download al mese). Come ho già puntualizzato questo non è che un abbozzo, ma prevede di risolvere le problematiche legate alla pirateria informatica incoraggiandola piuttosto che frenarla, poiché il progresso è in quella direzione che procede.



3 commenti:

  1. Sicuramente queste leggi non sono in grado né di arginare né di contrastare la pirateria online o i milioni di utenti che tutti i giorni "a gratis" sfruttano il lavoro di autori e creativi.
    La tua proposta in linea di massima non è male ma poi bisognerebbe gestire in modo preciso e ponderato le quote per ogni artista, casa discografica, distributore.
    Inoltre non credo che uno stato possa permettersi il lusso di lasciar correre in leggerezza attività che, stando alle normi vigenti, sono illegali e punibili anche con la reclusione.
    L'idea però non è male, sempre meglio della legge dei tre schiaffi di Sarkò!

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  2. Infatti non sarebbe per niente semplice da gestire, però non credo che ammanettare metà della popolazione sia la soluzione. Senza dimenticare che l'emendamento 138 del Parlamento Europeo vieta di sanzionare le libertà di pensiero espresse su internet...ma contento lui...scontenti tutti!!

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  3. Ho sentito parlare di questa legge e devo dire che non mi entusiasma x niente. Spero solo che qui in italia non approvino nulla di simile xche x me e molti altri sarebbe davvero la fine. stiamo bene così e guai a toglierci internet

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